Play Alghero: quando una città diventa videogioco

Play Alghero, quando una città diventa videogioco

In una città del nord Sardegna, baciata dal sole e circondata dal mare, è avvenuto uno dei connubi più chiacchierati dell’ultimo periodo nel mondo dei beni culturali: quello tra videogiochi e cultura.

Ci troviamo ad Alghero, città che rivendica le sue radici catalane da secoli, e che offre un panorama ricco di storia e cultura: basta pensare agli iconici Nuraghe di Palmavera, la Cattedrale gotica di Santa Maria, i musei MASE e MUSA, ma anche spettacoli ambientali mozzafiato come la Grotta di Nettuno.
Non è quindi – solo – una semplice oasi in cui scappare nel periodo estivo per tuffarsi in quel mare che potrebbe gareggiare con quello dei Caraibi, ma una città che offre un variegato panorama culturale, che spesso differisce da quello di tutta l’isola.

I turisti potete capire che accorrono numerosi: migliaia di persone provenienti da ogni parte d’Italia –  e del mondo – per poter ammirare e vivere questa gemma.Ed è grazie al progetto Play Alghero che questa gemma splende ancora di più.


Il progetto Play Alghero

Parliamo di un’iniziativa innovativa, proveniente da un bacino più ampio che è MED GAIMS: Gamification for Memorable tourist experienceS, un progetto europeo finanziato dall’UE con un contributo di 2.1 milioni di euro.Partner principale del progetto è la Fondazione Alghero che elabora, coordina e finanzia progetti di gestione, tutela e fruizione del sistema culturale cittadino.Si vede la partecipazione attiva dei dipartimenti di Architettura, Urbanistica e Design della città di Alghero, e soprattutto di esperti del settore come Fabio Vola, noto game designer e curatore della mostra PLAY presso la Reggia di Venaria Reale.

L’obiettivo del progetto è quello di stravolgere completamente le classiche visite culturali, inserendo l’utilizzo di giochi interattivi sia fisici che digitali, alcuni persino in realtà aumentata come “Le avventure di Angelica Sauri”: un’avventura point and click la cui area di gioco è l’intero centro storico di Alghero, in cui dovremo trovare piccole creature magiche.

Un’esperienza che strizza l’occhio anche agli appassionati di collezionismo, grazie al gioco CollezionAlghero, in cui tramite un album apposito e l’app omonima potremmo collezionare le figurine dei principali siti culturali della città, dando vita anche qui ad un’esperienza mista tra il fisico ed il digitale.

Sicuramente non può mancare l’ambiente marino all’interno di una città che si affaccia sul mare, ed è qui che da Maggio 2021 si può visitare un vero e proprio acquario digitale: Digital Canvas, un’installazione videoludica che si trova all’interno della Torre di San Giovanni, una delle otto torri urbane di Alghero, costruita in arenaria nel XVI secolo.
All’interno di essa troviamo un ambiente confortevole sia per grandi che per piccini che richiama quello marino, in cui tramite degli schermi touch è possibile giocare ed ammirare le ricostruzioni 3D realizzate con Unity dei fondali marini di Alghero, e dei relativi reperti archeologici realmente rinvenuti e presenti all’interno del museo archeologico cittadino.

Lo scopo dell’installazione, posta in un ambiente storico-culturale che sicuramente non si vede tutti i giorni, non è solo quello di permetterci di ammirare una stupenda torre aragonese perfettamente integra, ma di realizzare dei disegni all’interno delle sagome della fauna marina di Alghero, che poi saranno trasmessi all’interno degli schermi e con cui è possibile interagire.


La puntata di Generazione Bellezza, di Rai Cultura

Se pensate che sia tutto vi sbagliate, in quanto queste sono solamente tre dei dieci giochi culturali presenti all’interno del progetto, che potete consultare personalmente all’interno del sito di Play Alghero.Si tratta di un vero e proprio successo: a testimoniarlo soprattutto la puntata andata in onda su Generazione Bellezza – programma di Rai Cultura – in cui si è parlato di Play Alghero e delle bellezze che ha la città da offrire.

Siamo davanti ad una “nuova” frontiera delle sponsorizzazioni culturali che sta iniziando a farsi sentire sempre di più, che partendo dalle esperienze digitali immersive presenti all’interno dei musei si sta piano piano sviluppando e allargando all’interno di centri abitati, ricchi di storia e pronti a mostrarsi di fronte ai nostri occhi con le tecnologie moderne.

Sicuramente un metodo più inclusivo e che permette di fornire un’educazione artistica non solo ai piccoli, ma anche ai grandi, in grado di sensibilizzare patrimoni di cui spesso non abbiamo mai sentito parlare, e che adesso arrivano ai nostri occhi con semplici post e reel di instagram.

di Michelangelo De Vito

Credits:  Immagini da www.playalghero.it

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